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Mirco Allegri
Società
18 Luglio 2024 
ore
11:00
il lutto
Serravalle: l’ultimo saluto a Mirco Allegri, medico generoso
Era stato primario di Cardiologia e si era anche impegnato in politica. Ha pubblicato anche diversi libri
SERRAVALLE SCRIVIA — Lutto a Serravalle Scrivia per la scomparsa di Mirco Allegri, 83 anni. Era stato primario di Cardiologia e per molto tempo aveva anche svolto un ruolo attivo nella politica cittadina.
Dopo il diploma al liceo classico, Allegri si era laureato in Medicina e successivamente si era specializzato in Cardiologia e in Radiologia Medica. A soli 34 anni era diventato primario di Cardiologia dell’ospedale San Giacomo di Novi Ligure. In ambito medico, aveva anche curato una trasmissione televisiva di divulgazione sui temi della salute del cuore. Era figlio di Ettore Allegri (morto nel 2010), medico di famiglia di moltissimi serravallesi e dottore personale di Fausto Coppi.
Mirco Allegri, tra politica e cultura
La sua esperienza però non si era fermata lì. Aveva anche conseguito la laurea in Scienze Politiche all’università di Genova ed era stato autore di diversi volumi. Da pochissimo ad esempio aveva pubblicato “Homo Sapiens? Poemetto dalla Genesi all’Apocalisse”, mentre l’anno scorso era uscita la raccolta di pensieri “Incubo”.
Politicamente legato al centrodestra, nel 2007 si era candidato a sindaco di Serravalle Scrivia: era arrivato secondo, appena un centinaio di voti dietro Antonio Molinari. Aveva fatto parte del Rotary Gavi-Libarna e dell’Accademia Filarmonica del novese.
Lascia la moglie Franca, il figlio Ettore e il fratello Ezio. L’ultimo saluto a Mirco Allegri è stato dato ieri, al tempio crematorio di Serravalle.
Il ricordo dell’avversario
«Aveva idee politiche opposte rispetto alle mie – ricorda oggi Gianluigi Gandini, coetaneo di Allegri e lungo amministratore pubblico – Ma ha sempre lavorato per il bene del paese e dell’ospedale. Al San Giacomo aveva messo in piedi un reparto all’avanguardia. Spesso veniva a “battere cassa” per ottenere fondi e acquistare nuovi macchinari: per i pazienti voleva il meglio».
