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Barbara Rossi  
12 Agosto 2024
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10:45 Logo Newsguard
Polvere di stelle

Vivere le emozioni: “Inside Out 2”

Dopo il successo planetario del primo "Inside Out", nel 2015, tornano a 9 anni di distanza le avventure dell'ormai adolescente Riley, alle prese con nuove emozioni

Dopo avere sbancato, nell’ormai lontano 2015, i botteghini mondiali, vincendo l’Oscar come miglior film d’animazione, ritorna in sala durante l’estate il nuovo “Inside Out 2” per la regia di Kelsey Mann, ancora una volta una produzione Pixar in collaborazione con la Walt Disney.

Un grande ritorno in sala

Il meccanismo narrativo (secondo l’antico motto: “squadra che vince non si cambia”) è sempre il medesimo: dare forma, corpo, colore e voce alle spesso contrastanti emozioni che popolano la nostra interiorità (nel caso specifico, quella di una Riley lasciata bambina nel primo episodio e ritrovata in questo secondo alle soglie dell’adolescenza); con la clamorosa entrata in scena – per vivacizzare la storia e riacciuffare l’interesse dello spettatore – di nuove emozioni: Ansia, Invidia, Imbarazzo e Noia.

Per ottenere questo risultato, il team grafico della Pixar-Disney, in collaborazione con il regista Mann (anche esperto animatore), puntano nuovamente su una messinscena accattivante e pop, esaltata dai colori accesi dei personaggi-emozioni come dello sfondo in cui sono immersi. Il ritmo narrativo è sempre molto vivace, addiritura concitato e debordante, in alcuni passaggi, a restituire la caotica confusione che domina l’inconscio di Riley.

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Il tempo delle mele

«Ansia faceva parte della nostra storia fin dall’inizio, ma pensando all’impatto che questi ultimi anni hanno avuto su tutti noi – soprattutto sugli adolescenti – ci sembrava il momento storico giusto per affrontare questo tema», raccontano a “Hollywood Reporter” il regista e il produttore del film, Mark Nielsen, durante il tour promozionale a Roma.

«Abbiamo proprio cominciato dicendo: la storia riguarda Ansia che prende il sopravvento su Gioia e la caccia via». Ansia pare, in effetti, tra le nuove emozioni che vanno sempre più a definire l’inconscio di Riley, quella più ostica e debordante. Del resto, la resa di questo personaggio è verosimile, se pensiamo ai saliscendi emotivi che caratterizzano l’adolescenza, il “tempo delle mele” (pensiamo al ritratto che ne ha dato – nel 1980 – il celebre film di  Claude Pinoteau con Sophie Marceau, divenuto simbolo di un’intera generazione in fase di crescita) vissuto in mezzo a complessi passaggi di vita e interiori dalla maggior parte degli esseri umani, Riley compresa.

Noi spettatori abbiamo modo di seguire le nuove avventure della ragazzina alle soglie di un’età complessa, in cui le riesce sempre più difficile gestire i cambiamenti, sia fisici che emozionali, che l’ingresso al college e nella locale squadra di hockey, oltre all’avvicendarsi di inedite amicizie femminili, le procurano.

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Riley alle prese con le proprie emozioni

Diventare grandi, tra ansia e noia

In definitiva, “Inside Out 2” risulta convincente proprio come la sua prima parte, nel continuare a raccontare con grande efficacia visiva, leggerezza e perizia insieme, la stimolante ma anche sofferta avventura del diventare grandi. Nella narrazione (e nella psiche di Riley) troviamo ancora maggiore caos rispetto al primo episodio, con effetti che – sulla lunga distanza – forse stancano un po’.
La concitazione è, però, giustificata dalla necessità di rappresentare la ridda di stati d’animo in conflitto che si agitano dentro Riley, spesso dominandola. Ansia e Noia sembrano prendere il sopravvento rispetto al resto del gruppo delle emozioni, smuovendo i ricordi degli spettatori stessi, invitati a identificarsi con Riley, riportando alla luce gli adolescenti che sono stati. Molto convincenti risultano, nella versione originale inglese e in quella italiana, i doppiaggi di Noia (rispettivamente a cura di Adèle Exarchopoulos e di Deva Cassel) e di Ansia (in italiano gestita dalla voce di Pilar Fogliati).
«La mia ispirazione principale era Eva contro Eva, volevo un personaggio che fosse manipolatore e direzionare Ansia verso una caratterizzazione più da “cattiva”», spiega Kelsey Mann. «Ma più andavo avanti più non funzionava e meno mi piaceva. Nessuno sarebbe riuscito a identificarsi con Ansia. Io non ci riuscivo. Abbiamo cominciato a scavare, a chiederci come mai non ci piacesse, e siamo arrivati a discuterne con i nostri esperti, in particolare la dottoressa Lisa Demore, una psicologa clinica, che ci ha spiegato che il motivo per cui sperimentiamo l’ansia non è per ostacolarci, bensì per aiutarci. Ma quando abbiamo compreso le sue motivazioni e che provengono da un luogo di amore e cura per Riley, allora il film ha ingranato la marcia giusta».
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Il centro di controllo delle emozioni

“Inside Out 2” (Id.)

Origine: USA, 2024, 96′

Regia: Kelsey Mann

Sceneggiatura: Dave Holstein, Meg LeFauve

Fotografia: Adam Habib, Jonathan Pytko

Montaggio: Maurissa Horwitz

Interpreti: Adèle Exarchopoulos, Amy Poehler, Ayo Edebiri, Kensington Tallman, Lewis Black, Maya Hawke, Phyllis Smith, Tony Hale Liza Lapira

Colonna sonora: Andrea Datzman

Produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures

Distribuzione: Disney Pictures

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