Terra cruda, storia e cultura materiale: verso il museo di Pozzolo
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POZZOLO FORMIGARO — Al castello di Pozzolo Formigaro, venerdì 20 settembre alle 16.00 sei studenti di Architettura del Politecnico di Torino, insieme ai docenti responsabili del corso, presenteranno gli esiti del lavoro svolto nel workshop “Recuperare il patrimonio costruito in terra”.
Dopo aver svolto una giornata di studi nel territorio pozzolese il 22 luglio scorso alla cascina Remotta, messa a disposizione dalla proprietaria Francesca Musante, gli studenti presenteranno una proposta di valorizzazione, recupero e gestione di un edificio in terra.
Per elaborarla, gli aspiranti architetti Fabrizio Bosco, Roberto Calcagno, Nashiely Fernandez Gonzalez, Anita Hamedi e Giulia Nari si sono confrontati con la proprietà, con rappresentanti della pubblica amministrazione e dell’associazione culturale “La Frascheta”, che ha organizzato l’evento.
«L’architettura vernacolare in terra rappresenta una importante risorsa culturale e architettonica – dichiara Manuela Mattone, referente del corso insieme a Emanuela Saporito – La conservazione degli edifici esistenti richiede un più diffuso e condiviso riconoscimento di valore. E poi la conoscenza di tecniche costruttive, materiali, problematiche di conservazione e l’elaborazione di proposte di recupero che si traducano in interventi appropriati per un riuso compatibile, che tenga insieme progetto architettonico e progetto di gestione».
All’incontro parteciperà anche Daniela Pittaluga, docente al Dipartimento di Architettura dell’Università di Genova, che sottolinea come «nell’incontro di Pozzolo sarà possibile vedere in sequenza e in maniera analitica i diversi passaggi necessari per una buona conoscenza materiale delle strutture in terra, un reale patrimonio purtroppo, in molti casi, poco conosciuto e con alcune fragilità».
L’importanza dell’appuntamento è rimarcata anche dal sindaco Domenico Miloscio. «Sono onorato che il Politecnico di Torino e l’Università di Genova abbiano scelto Pozzolo come luogo nel quale svolgere la ricerca, che sarà un utile strumento con il quale procedere alla conservazione di questo particolare patrimonio materiale, molto diffuso in tutta la provincia».
Grande soddisfazione viene espressa infine da Annalisa Micone, presidente dell’associazione “La Frascheta”. «Il progetto che sarà presentato dai giovani laureandi potrà essere un reale contributo per una conservazione del patrimonio, sostenibile da diversi punti di vista e utile al mantenimento di un elemento urbanistico caratterizzante la storia del territorio». L’incontro, aperto al pubblico, sarà moderato dal giornalista Luciano Asborno.
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