Non c’era una volta
I più giovani paiono non stupirsi di fronte ai cambiamenti della tecnologia, ma è solo il frutto della diversa reazione che si prova, a seconda dell'età, verso il mondo che cambia
In qualche caso con più entusiasmo, in altri con un certo timore, la reazione degli adulti di fronte alle prime conversazioni con producono con ChatGPT o alle prime immagini che realizzano con Leonardo è in ogni caso di sorpresa: stupisce invece una certa leggerezza con cui accolgono l’Intelligenza Artificiale Generativa i più giovani.
Cresciuti in un mondo dove è normale scambiarsi continuamente vocali con WhatsApp ed usare editor di immagini o video su Instagram e TikTok, pare che dovesse essere considerato scontato l’arrivo, presto o tardi, di una tecnologia in grado di scrivere, parlare, disegnare e molto altro con una semplice istruzione testuale.
Siamo noi a non doverci sorprendere di questa loro reazione. Il rapporto fra le generazioni che passano e le tecnologie che si susseguono è sempre lo stesso: diamo per scontata per tutta la vita la tecnologia con la quale siamo nati, ci affascina perché ce ne impadroniamo quella che viene inventata mentre attraversiamo l’età adulta, siamo colpiti e intimoriti da quella sopraggiunge in età avanzata.
L’importante però è non confondere tutto questo con l’Intelligenza: la chiamiamo così perchè simula, non emula, come funziona il cervello umano. Non è intelligente il polpo che si camuffa nel barattolo lasciato in fondo al mare: è quanto faremmo anche noi, ma nel suo caso è solo l’istinto che lo guida. Intelligenza è piuttosto coniugare consapevolezza e responsabilità di fronte ai tempi che cambiano.