Novi, ok unanime alla mozione sul congedo di paternità obbligatorio
Il consiglio comunale di Novi Ligure ha approvato la mozione presentata dal Pd per l'estensione del congedo di paternità obbligatorio
NOVI LIGURE — Il consiglio comunale di Novi Ligure nella sua ultima seduta ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal capogruppo Pd Luca Patelli per l’estensione del congedo di paternità obbligatorio.
Come specificato nella mozione, i giorni di congedo in Italia sono tra i più bassi d’Europa, non prevedono reali vincoli a carico dei padri per il loro mancato utilizzo. Crescere un figlio è un compito ma al contempo un diritto di entrambi i genitori che non deve comportare discriminazioni sul lavoro e nella vita sociale.
«Sappiamo bene, purtroppo, che non basterà una mozione di un Comune come quello di Novi a smuovere l’inerzia del governo su questo tema. Ma la richiesta dei consiglieri comunali di Novi, tutti insieme, si unisce a quella di tanti altri consiglieri in Italia e di tanti cittadini. Una somma di impegni e di richieste che non potrà essere ignorata», dicono dal Partito Democratico.
Mozione sul congedo di paternità, le reazioni
Soddisfatto dell’approvazione il capogruppo Patelli: «Ritengo molto significativo che la mozione sia stata approvata con il voto unanime di tutti i consiglieri. Ora speriamo che già in questa prima legge di bilancio possa esserci un miglioramento concreto sul congedo di paternità. È una misura essenziale in Italia, dove i congedi sono i più bassi d’Europa . Serve un congedo non solo ugualitario tra uomo e donna ma anche obbligatorio, requisito indispensabile per farlo funzionare. Purtroppo, qualcuno ancora al giorno d’oggi vede la donna è vista come quel membro della famiglia che deve stare in casa ad accudire i figli. È ora di fare un passo avanti».
Soddisfatto anche il segretario del circolo Pd di Novi Ligure, Daniele Mascia: «Questa è forse l’unica misura utile per poter eliminare la disgustosa domanda che ancora oggi viene fatta alle donne in fase di assunzione: “Vuoi avere figli?”. I datori di lavoro che oggi fanno questa domanda, con questa misura paritaria saranno costretti a farla sia alle donne che agli uomini».