Le origini pagane delle festività natalizie, conferenza a Serravalle
La biblioteca di Serravalle Scrivia ospita l'incontro "Le origini pagane delle festività natalizie" a cura di Maria Angela Damilano
SERRAVALLE SCRIVIA — Oggi, martedì 3 dicembre alle 17.00, la Biblioteca comunale rinnova la collaborazione con UniDuevalli Borbera e Scrivia ospitando l’incontro “Le origini pagane delle festività natalizie” a cura di Maria Angela Damilano.
L’evento si propone di raccontare le origini delle festività del periodo natalizio risalendo alle radici delle usanze e delle tradizioni che da un tempo remoto sono giunte fino a noi trasformandosi, ma rimanendo, nel complesso ancorate ai significati più antichi.
Yule e i Celti
Si partirà dalle festività dei Celti soffermandosi in particolare su quella di Yule, la festa del solstizio invernale, Jul nell’antico norvegese significa ruota e sta ad indicare il punto più basso della ruota celtica. I festeggiamenti per Yule iniziavano il 21 dicembre e duravano 12 giorni.
Parlando di questa festa ci si concentrerà sulle usanze e sulle divinità ad essa connessa, dai falò, al ceppo rituale, all’albero di Yule, antenato dell’attuale albero di Natale, al culto dei sempreverdi come il vischio, considerati piante magiche.
I Saturnali romani
Proseguendo ci si riferirà ai Saturnali romani, sette giorni di festa compresi tra il 17 e il 23/25 di dicembre anche in questo caso in concomitanza con il solstizio d’inverno. Molte usanze dei Saturnali sono giunte a noi, come il fare doni, il termine strenna è di origine latina ed è riferito a una divinità femminile di origine sabina chiamata Strenia, simbolo del nuovo anno, di prosperità e di buona fortuna.
Il gruppo musicale alessandrino dei Tre Martelli, composto da ricercatori, oltre che da valenti musicisti, ha riscoperto un canto augurale diffuso nelle Langhe per l’arrivo del nuovo anno e dell’Epifania, la Streina, accompagnato da usanze che risalirebbero al culto della dea romana Strenia.
Il periodo dei Saturnali era un periodo di festa a 360 gradi, quindi anche per le classi umili e per gli schiavi che, in tali giorni, diventavano uomini liberi e, addirittura, venivano serviti dai padroni (il mondo alla rovescia). Con il calendario giuliano del 45 a.C., introdotto da Giulio Cesare, si festeggiava il solstizio d’inverno, detto bruma, il 25 dicembre, corrispondente al 21/22 dicembre del calendario gregoriano, la festa detta anche del Natalis Solis Invicti era associata alla rinascita di Apollo (e del Sole) o del dio Mitra nel periodo più oscuro dell’anno. Da questa data prese spunto l’idea del 25 dicembre come data di nascita di Gesù.
Le origini pagane del Natale
Negli anni 320-352 durante il pontificato di Giulio I, forse per convertire il pagani romani al Cristianesimo il papa decise di stabilire il 25 dicembre come data di nascita di Cristo. Dopo un secolo Papa Leone Magno riconfermò tale data e nel 529 Giustiniano la dichiarò ufficialmente festività dell’Impero. In effetti in base al Vangelo di Matteo e in base a considerazioni fatti dagli storici il periodo dell’anno della nascita di Cristo era sicuramente più mite, probabilmente in primavera, così come l’anno invece potrebbe ricadere tra il 7 e il 4 a.C. durante il regno di Erode il Grande, morto nel 4 a.C..
Delle usanze romane restano molti punti in comune con i festeggiamenti attuali, dalle luminarie, all’accensione delle candele attorno al tempio consacrato alla divinità, ai doni, a un periodo di distensione sociale e di serenità diffusa, tanto che Catullo definiva il periodo dei Saturnali “optimo dierum”, cioè il momento più felice dell’anno.
Da Santa Claus alla Befana
Dal Natale ci si sposterà poi alla ricorrenza della dodicesima notte, cioè l’Epifania, tema a cui William Shakespeare dedicò una sua nota commedia: The Twelve Night. Parlando dei doni portati ai bambini ci si soffermerà sulla doppia tradizione, quella di Gesù Bambino e di Babbo Natale. Soprattutto si andrà alle origini e alla storia del secondo personaggio, dal culto di San Nicola, il nordico Santa Claus, fino all’attuale immagine vestita di rosso e bianco, nata in campo pubblicitario agli inizi del secolo, relativa alla Coca Cola e non solo.
Legate invece all’Epifania sono le figure dei Re Magi e della Befana. Si analizzeranno le origini pagane legate agli uni e all’altra, vedendone la nascita e i legami con i territori nelle diverse regioni italiane.
Befana o strega? Un aspetto curioso è proprio quello legato alla sovrapposizione della Befana con quello della strega, saranno esaminati i significati simbolici dell’aspetto iconico che si è strutturato nel tempo con riferimenti alle tradizioni che si sono sviluppate sul tema, tradizioni che, anche in questo caso, risalgono a tempi e riti antichissimi.