Coluccio (M5S): “Prestazioni dietetiche cancellate dal catalogo regionale”
Il consigliere regionale denuncia le criticità del nuovo nomenclatore tariffario e i possibili effetti negativi sulla salute pubblica
TORINO – «La cancellazione di alcune prestazioni dietetiche dal catalogo regionale avrà un impatto devastante sulla salute pubblica. Lasciando senza cure molti pazienti e aumentando i costi ospedalieri legati a complicanze mediche evitabili», ha dichiarato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Pasquale Coluccio, durante un intervento in Consiglio.
L’interrogazione presentata dal M5S Piemonte mira a chiarire i motivi della cancellazione, a partire dal 30 dicembre, di prestazioni fondamentali. Quali? “La terapia dietetica, il controllo della terapia dietetica, il counselling dietetico e la stesura di piani di trattamento nutrizionale, tra le altre. Tali modifiche sono conseguenti all’introduzione del nuovo nomenclatore tariffario nazionale per la specialistica ambulatoriale, che non include più queste prestazioni.
Prestazioni essenziali escluse: un rischio per i pazienti
Secondo Coluccio, “l’assenza di tali servizi rappresenta un grave errore, soprattutto per pazienti affetti da malnutrizione, obesità, diabete, disturbi alimentari, patologie oncologiche e nefrologiche. La mancanza di un piano dietetico personalizzato potrebbe aggravare le condizioni di salute di questi pazienti. Aumentando il rischio di complicanze e il ricorso a cure ospedaliere più costose”.
L’assessore regionale ha replicato sostenendo che” i piani dietetici e nutrizionali sono integrati nella visita ambulatoriale prescritta dal medico curante, e quindi già inclusi nella tariffa nazionale”. Tuttavia, Coluccio ha contestato questa interpretazione, evidenziando che “non tutte le visite prevedono effettivamente la stesura di un piano di trattamento nutrizionale. È il caso, ad esempio, di pazienti oncologici o con disturbi alimentari seguiti da psichiatri e neuropsichiatri».
Incongruenze nel catalogo regionale
Coluccio ha inoltre sottolineato che “alcune prestazioni non previste dal nomenclatore nazionale rimangono nel catalogo regionale. Mentre altre, di evidente necessità, sono state eliminate. Questo dimostra un approccio incoerente e poco attento ai reali bisogni di salute della popolazione.
«Sul tema chiederemo ulteriori chiarimenti alla Giunta Cirio», ha concluso Coluccio. «Non possiamo permetterci di lasciare numerosi pazienti senza cure e assistenza. Soprattutto quando si tratta di servizi essenziali per la prevenzione e la gestione di patologie croniche e complesse. È fondamentale intervenire per correggere queste storture e garantire una sanità inclusiva e realmente efficace»