I 26 ciclostorici sulle strade dei Campionissimi
Milano - Sanremo d'epoca: alessandrini protagonisti, a Pasturana (con Saronni), Novi, Ovada e sul Turchino
PASTURANA – “Ma quale Pavia? Noi partiamo da Milano”. E ‘noi’ sono i 26 protagonisti – 25 uomini e una donna – della Milano – Sanremo d’epoca, quella che si corre con biciclette costruite entro il 1932. E, naturalmente, con l’abbigliamento d’epoca. Mezzi e maglie da sogno.
I 26 sono partiti ieri mattina. giovedì, dalla località Conca Fallata. Proprio come Costante Girardengo, che la ‘Classicissima’ l’ha vinta sei volte e doveva arrivare uno come Merckx per battere il suo record, con 7 successi.
Sono arrivati a Novi, passando per Tortona e alla sera erano tra il pubblico all’incontro in Sala Europa a Pasturana, organizzato dal sindaco (e ciclista, e dirigente di società ciclistica) Massimo Subbrero, ospite Beppe Saronni, insieme a Beppe Conti e Faustino Coppi.
Salone gremito, aneddoti sulla Sanremo del 1983, quella che Saronni vinse indossando la maglia di campione del mondo conquistata nel 1982 a Goodwood, come quello della vigilia, quando il capitano aveva offerto pasticcini e spumante ai suoi uomini. E quando il ds Pietro Algeri li aveva scoperti non si era nascosto, “festeggiamo la vittoria della Sanremo di domani”.
Molti gli argomenti, la rivalità con Moser, “i Giri d’Italia disegnati per lui, con 150 chilometri a cronometro”, anche come ha scoperto Tadej Pogacar, ancora juniores e trionfatore, nel 2018, al Giro del Friuli.
Domani può vincere lui? “Vedremo cosa si inventerà. Se c’è pioggia è favorito. Ma anche Ganna – la previsione di Saronnni – è in gran forma“.
Primi sotto il traguardo in via Roma, però, passeranno i ciclostorici. Che, dopo l’incontro con Saronni, questa mattina hanno ricevuto, per colazione, anche gli applausi e l’incitamento dei bambini delle scuole di Pasturana. Poi sosta a Ovada prima di affrontare il Turchino, e giù verso la Liguria, ultima sosta notturna a Finale.
“Domattina sveglia presto – annuncia il ”capitano’ Alberto Cammarota – perché entro le 13 dovremo essere in via Roma, così Rcs ci dedicherà spazio”. In attesa delle donne e di Pogacar, Ganna o dell’ennesima sorpresa.
Tappa ovadese
Oramai è una consuetudine. I partecipanti si fermano anche a Ovada nella sede dell’Enoteca Regionale di via Torino. Un momento di riposo sul tragitto, spazio per qualche aneddoto di dedizione per il pedale e passione sportiva. E poi un brindisi. Ad accogliere il plotone il presidente Mario Arosio.