Pozzolo,
Cultura
Elio Defrani  
22 Maggio 2025
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11:36 Logo Newsguard
pozzolo formigaro

Pozzolo, “Ma la foresta lo sa”: lectio magistralis di Francesco Remotti

Sabato 24 Maggio alle ore 16.30, nelle Cantine del Castello di Pozzolo Formigaro, il Prof. Francesco Remotti, antropologo di fama internazionale, terrà una Lectio Magistralis dal titolo : “ Ma la foresta lo sa…”

POZZOLO FORMIGARO — Sabato 24 Maggio alle ore 16.30, nelle Cantine del Castello di Pozzolo Formigaro, il Prof. Francesco Remotti, antropologo di fama internazionale, terrà una Lectio Magistralis dal titolo : “ Ma la foresta lo sa…” ,una etnia africana alle prese con la foresta, storie e racconti di una vita di ricerche. L’evento è organizzato dall’Assessorato alla Cultura, dalla Biblioteca Comunale e con la collaborazione dell’ISRAL di Alessandria.

Già direttore del Dipartimento di Scienze Antropologiche, Archeologiche e Storico-Territoriali dell’Università degli Studi di Torino e presidente del Centro di Studi Africani (CSA), Il Prof. Remotti ha guidato la Missione Etnologica Italiana in Africa Equatoriale dal 1979 al 2004. Si è occupato di questioni teoriche, a partire dallo strutturalismo di Claude Lévi-Strauss e ha condotto ricerche sul campo in Congo, presso la popolazione Nande. Dal 2002 è Socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. I suoi studi si sono concentrati nei settori dell’antropologia politica e giuridica, dello strutturalismo e dei sistemi di parentela.

In questa nostra epoca dove la globalizzazione tende ad appiattire le culture e cancellare le differenze, il pericolo è l’omologazione , cioè il rischio di annullare le tradizioni e le radici di ciascun popolo, con il rischio di esporre la cultura ad un modello dominante .

Il prof. Remotti, a proposito dell’identità, ha scritto : “ l’identità non è un oggetto storico . E’’ un oggetto mentale , un parto della mente , un’invenzione , che può avere conseguenze storiche reali . L’identità è, a volte, un modo distorto di guardare al passato e ci impedisce di pensare il futuro . Eppure senza identità non vi sarebbe riconoscimento , una comunità sarebbe minacciata dalla disgregazione”.