Servizio idrico, Lega e Forza Italia chiedono un cambio di passo
Sulla questione Egato 6 e Gestione Acqua srl i gruppi consiliari ritengono sbagliato l'atteggiamento dell'amministrazione comunale di Novi
NOVI LIGURE- Il dibattito politico sulla questione intEgato6 e Gestione Acqua srl sul servizio idrico integrato continua. I gruppi consiliari di Lega e Forza Italia sottolineano che «la sentenza del Tar del Lazio smentisce una strategia sbagliata di Muliere e ora serve cambiare rotta»
I gruppi cittadini di Lega e Forza Italia ritengono non più rinviabile una presa di posizione chiara sulla gestione politica della vicenda del servizio idrico nell’ambito Egato6, soprattutto alla luce della recente sentenza del Tar del Lazio, che ha confermato la legittimità del percorso intrapreso dall’Egato e ha di fatto smentito la strategia dello scontro giudiziario sostenuta dall’amministrazione comunale di Novi Ligure a difesa di un assetto gestione illegittimo.
In un comunicato stampa congiunto gli esponenti del Carroccio e Forza Italiana rimarcano che «Da mesi denunciamo che l’appiattimento totale del Sindaco sulla linea difensiva di Gestione Acqua, fondata quasi esclusivamente sui ricorsi e sulla rivendicazione delle concessioni fino al 2034, avrebbe portato Novi all’isolamento politico.
Così è stato. Oggi il nostro Comune non guida il processo, non lo orienta e rischia di subirne passivamente gli esiti. È ormai evidente che l’errore principale non è stato giuridico ma politico: l’amministrazione avrebbe dovuto esercitare per tempo il proprio ruolo di indirizzo verso la società, orientandola a una soluzione di sistema, invece di lasciare che fosse Gestione Acqua a dettare una linea di contrapposizione frontale all’Egato e alla maggioranza dei Comuni dell’ambito.»
Il comunicato continua: « Lo scontro nei tribunali, pur legittimo, non ha tutelato gli interessi di Novi, non ha rafforzato la posizione del territorio e non ha prodotto alcun risultato concreto. Al contrario, ha ridotto drasticamente gli spazi di dialogo e di mediazione proprio mentre si stavano definendo gli assetti futuri del servizio e l’accesso ai fondi Pnrr.
Ci vuole un cambio di passo politico
Alla luce del nuovo quadro, chiediamo con forza un immediato cambio di passo politico. È necessario avviare senza ulteriori esitazioni un percorso di aggregazione del patrimonio pubblico, delle reti e delle competenze di Gestione Acqua all’interno del Gestore Unico, per evitare che Novi resti marginale nel futuro gestore e per garantire che gli asset costruiti con risorse pubbliche siano realmente valorizzati.
Difendere il servizio pubblico non significa arroccarsi su posizioni perdenti, ma saper governare il cambiamento. Continuare sulla strada dello scontro ideologico e giudiziario significherebbe assumersi la responsabilità politica di un ulteriore indebolimento di Novi Ligure.
I nostri gruppi continueranno ad incalzare l’amministrazione affinché abbandoni una linea fallimentare e restituisca al nostro Comune un ruolo attivo, autorevole e credibile nelle scelte strategiche che riguardano il futuro del servizio idrico».