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    Elio Defrani  
    8 Maggio 2023
    ore
    10:43 Logo Newsguard
    la vicenda

    Novi, il caso del finto sondaggio elettorale agita i candidati

    Se l'obiettivo di chi ha diffuso il messaggio era provocare ulteriori divisioni nel centrodestra, è pienamente riuscito

    NOVI LIGURE — Anche quest’anno, in occasione delle elezioni comunali di Novi Ligure, è puntualmente scoppiato il caso dei finti sondaggi. Non è una novità: nel 2014 qualche buontempone tentò perfino di accreditarsi come ricercatore universitario, con tanto di pagina Facebook “ufficiale”, ma la truffa ebbe vita breve. Stavolta si è rimasti a un livello molto più basso: un messaggio fatto circolare su Whatsapp con qualche percentuale buttata lì.

    Il messaggio attribuisce il sondaggio al Partito Democratico, che nega di averlo mai realizzato. Piccata la reazione di Maria Rosa Porta, candidata di Forza Italia e Fratelli d’Italia: «Mai mi sono trovata ad affrontare una campagna elettorale subdola e mistificatoria come questa. Dopo aver subito l’onta del commissariamento, i novesi non meritano di assistere all’ennesimo spettacolo così poco edificante. Chi fa girare un sondaggio falso denuncia chiaramente la sua debolezza… la debolezza di un avversario politico che a corto di argomentazioni programmatiche valide o di candidati autorevoli utilizza strumenti di distrazione di massa».

    Facendo riferimento al commissariamento, Porta sembra prendersela – più che con il Pd – con la Lega, il cui candidato Giacomo Perocchio nel fantomatico sondaggio risulterebbe avanti di qualche punto, in seconda posizione dopo Rocchino Muliere. Viene citata inoltre l’intenzione del Movimento 5 Stelle di votare per Perocchio al ballottaggio. Se l’obiettivo di chi ha diffuso il messaggio sui social network era provocare ulteriori divisioni nel centrodestra, è pienamente riuscito.

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    La lettera di Maria Rosa Porta

    Sono venuta a conoscenza, perché indirizzata ad elettori di Forza Italia, della diffusione, agli elettori di Novi, di dati legati a un fantomatico sondaggio, pubblicizzati da alcune persone, anche candidate, con il passaparola o con il cellulare, via whatsapp. Sondaggio che a loro dire sarebbe stato commissionato dal Pd che invece dichiara di non esserne assolutamente a conoscenza. Nonostante la mia lunga esperienza politica mai mi sono trovata ad affrontare una campagna elettorale subdola e mistificatoria come questa.

    Da novese doc ho preferito lasciar correre tutti gli attacchi per rispetto di me stessa, della politica (per come io la intendo) e dei Novesi che, dopo aver subito l’onta del commissariamento, non meritano di assistere all’ennesimo spettacolo così poco edificante.

    Ma questa volta, siccome si tratta di scorretta informazione verso il cittadino, mi sento in dovere di intervenire in nome di quella trasparenza e rispetto degli altri che da sempre contraddistinguono il mio operato politico.

    La legge prevede l’obbligo di accompagnare il sondaggio con alcune informazioni essenziali, quali il soggetto realizzatore e quello committente, la consistenza numerica e l’estensione territoriale del campione utilizzato, il numero di coloro che non hanno risposto. E ancora di renderlo disponibile sul sito internet dell’Autorità e sul sito internet della Presidenza del Consiglio del Ministri, dove anche ben cercando, non pare ci sia traccia di un sondaggio sulle tendenze di voto per le elezioni di domenica prossima.

    Chi fa girare un sondaggio falso, falso perché la legge ben regolamenta la disciplina dell’informazione politica (e di questo sondaggio non vi è nessuna traccia documentata) contro legge perché la legge vieta l’uso di sondaggi a 15 giorni dal voto, denuncia chiaramente la sua debolezza… la debolezza di un avversario politico che a corto di argomentazioni programmatiche valide o di candidati autorevoli utilizza strumenti di distrazione di massa.

    Qualcuno ha tempo da perdere, cosa che da donna non mi posso permettere. Da madre di famiglia, da insegnante, da donna impegnata nel sociale utilizzo il mio tempo meglio: per costruire e non distruggere. Preferisco impiegare il mio tempo a parlare delle mie proposte “per far tornare Novi bellissima”.

    Sono convinta che i novesi sappiano capire che chi utilizza metodi scorretti, chi non rispetta l’elettore e il suo diritto di scelta; chi mistifica la realtà facendo leva sulla buona fede, non può essere il primo cittadino. Il voto utile non è quello dato a chi tenta di averlo con i sotterfugi è quello dato alla persona che più di tutte si ritiene possa essere capace di governare e badate bene non dico vivacchiare o ritenersi “padrone” della città per cinque anni, ma a chi sa “manovrare il timone”.

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