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12 Luglio 2015
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Antologica di Aldo Gentilini, aspettando il museo

La mostra postuma dedicata a Aldo Gentilini, nelle due sedi di Garbagna e di Volpeglino, intende far conoscere al pubblico un artista la cui opera ha attraversato le tendenze artistiche del Novecento, dall’astrazione degli esordi alla ricerca informale della maturità

La mostra postuma dedicata a Aldo Gentilini, nelle due sedi di Garbagna e di Volpeglino, intende far conoscere al pubblico un artista la cui opera ha attraversato le tendenze artistiche del Novecento, dall?astrazione degli esordi alla ricerca informale della maturità

GARBAGNA – La mostra postuma dedicata a Aldo Gentilini, nelle due sedi di Garbagna e di Volpeglino, a cura di Mario Franchini e Mauro Galli con la collaborazione di Enzo Basilio di Gabbantichità, intende far conoscere al pubblico un artista la cui opera ha attraversato le tendenze artistiche del Novecento, dall’astrazione degli esordi alla ricerca informale della maturità.

Nato a Genova nel 1911, fin da ragazzo sente una forte vocazione religiosa che lo spinge a entrare nel monastero di clausura di Pietrasanta, dove resta tre anni compiendo studi filosofici, per poi dedicarsi da autodidatta alla ricerca artistica, che lo porterà a esporre in numerose mostre in Italia e all’estero.
Uomo di fede, egli ritiene che solo attraverso l’arte si possa raggiungere il divino. E questo pensiero farà da sfondo a tutto il suo lavoro: la pittura è via di salvezza con il duplice valore di visione e preghiera. Anche alle sculture di legno dalle forme dinamiche e dai vivaci cromatismi, definite “totem” dallo stesso artista, attribuisce una valenza sacrale.

“Cerco di fare il vuoto – ha dichiarato Gentilini – Questo vuoto mi provoca una certa catarsi: io osservo dei valori sensibili che rispetto, li rivaluto, però non so mai come cadrò dentro il quadro e questa è la realizzazione di una verità verso il segno mai pensato”.
Agli inizi degli anni Sessanta, Gentilini si ritira a Volpeglino, dove resta fino alla sua morte avvenuta nel 1982 e, oggi, in seguito a una donazione, la casa-studio in cui egli dipinge pareti, porte, finestre e arreda con mobili e oggetti costruiti assemblando i più svariati materiali, appartiene al Comune e potrebbe essere trasformata in un centro museale dedicato all’opera dell’artista.
Le esposizioni allestite nelle sale comunali di Garbagna e Volpeglino sono visitabili fino alla fine di agosto nei giorni prefestivi e festivi dalle 16.00 alle 19.00.