In bici fino a Pechino, la sfida estrema di tre atleti
Angelo Bloisi di Novi Ligure, Renato Scarrone di Alessandria e Manuel Aiolo di Venezia ripercorreranno il tracciato di una gara automobilistica del 1907. L'impresa diventerà anche un libro fotografico i cui proventi finiranno in beneficenza
Angelo Bloisi di Novi Ligure, Renato Scarrone di Alessandria e Manuel Aiolo di Venezia ripercorreranno il tracciato di una gara automobilistica del 1907. L'impresa diventerà anche un libro fotografico i cui proventi finiranno in beneficenza
Si parte il prossimo 25 agosto, da Parigi: «In venti giorni percorreremo 2.100 chilometri per arrivare fino a Budapest», riferisce Bloisi, noto per avere percorso lo scorso anno ben 9 mila chilometri in mountain bike, tutti in solitaria, lungo i tre cammini di Santiago e la penisola iberica. Nel 2018, invece, appuntamento con il tratto Budapest-Sanpietroburgo.
La gara automobilistica Pechino-Parigi del 1907 fu vinta dal principe Scipione Borghese a bordo di una Itala. Con lui c’era pure il giornalista Luigi Barzini, che da quell’esperienza trasse un libro: “La metà del mondo vista dall’automobile”.
«Ecco, noi abbiamo pensato di chiamare il nostro tour “La metà del mondo vista da una bici” un po’ per celebrare quella mitica impresa, un po’ per ricordare che l’importanza della mobilità sostenibile», afferma Renato Scarrone (un habitué di viaggi e gare estreme, sia a piedi che sulle due ruote). E non a caso la sfida dei tre atleti italiani si fregia del sostegno di Greenpeace, l’associazione ambientalista che ha lanciato la campagna “Get your bike, save the planet” (“usa la bici, salva il pianeta”).
«È motivo di orgoglio per la città dei Campionissimi dare il proprio sostegno ideale a questa iniziativa», ha detto il sindaco Rocchino Muliere consegnando ai tre atleti la spilla con lo stemma novese. «Speriamo che tanti giovani seguano l’esempio di Angelo e si dedichino attivamente allo sport», ha auspicato l’assessore Stefano Gabriele.
L’impresa di Bloisi, Scarrone e Aiolo sarà “self supported”, in completa autonomia cioè: dormiranno in tenda e si arrangeranno al meglio. Ma la loro avventura non sarà fine a se stessa: «Realizzeremo un libro fotografico i cui proventi finiranno in beneficenza». E, grazie al sostegno del Museo dell’Automobile di Torino, non è escluso che la Itala del 1907 vincitrice del raid Pechino-Parigi possa venire esposta per qualche tempo nel nostro Museo dei Campionissimi.