Tre borse in memoria dell’ingegnere che amava la montagna
Famiglia, amici e colleghi istituiscono tre borse di studio per i neo diplomati del liceo classico di Novi Ligure
NOVI LIGURE — Tre borse di studio in memoria di Giulio Campastro, l’ingegnere novese di 47 anni morto ad agosto dello scorso anno mentre scalava una parete delle Tre Cime di Lavaredo, nel bellunese. Due di queste borse, del valore di 2.500 euro, sono state messe a disposizione dalla famiglia (il padre Angelo, la madre Giannina Bisio e la moglie Ilaria Raffaella Tinotti) e saranno assegnate ai migliori neo diplomati del liceo classico Amaldi-Doria. La terza borsa, sempre di 2.500 euro, è stata istituita dai colleghi, dai parenti e dagli amici, e sarà assegnata al miglior neo diplomato del liceo classico novese che decida di iscriversi alla facoltà di Ingegneria Chimica (in assenza, il bando sarà esteso a tutto l’istituto Amaldi). Il regolamento completo è disponibile su www.amaldinovi.gov.it.
«Sulle Dolomiti che dall’infanzia hai imparato a scalare con vero amore e attenta perizia, Chi ti creò volle prenderti a sé presto ma non invano: dall’alto delle tue nuove cime ci aiuterai a farti ancora vivere con cuore e azioni». A distanza di un anno, le parole dell’epitaffio di Campastro si concretizzano nelle borse di studio a favore dei ragazzi del liceo classico di viale Saffi, dove lui stesso conseguì la maturità. Giulio Campastro abitava con la moglie a Roma, dove lavorava come dirigente per la Erg, ma era ancora fortemente legato a Novi dove si recava spesso per fare visita ai genitori.