I coniugi Vincenti condannati a 4 anni per esplosione dolosa, truffa e lesioni
A settembre il secondo processo, quello per la strage
ALESSANDRIA – ORE 19,35 – Il giudice Paolo Bargero ha letto la sentenza: sono stati comminati 4 anni di reclusione per Giovanni Vincenti e altrettanti per la moglie Antonella Patrucco.
ORE 18 – Si è concluso ora il dibattimento. Si riunisce la camera di consiglio. La sentenza dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Ricordiamo che si tratta del primo procedimento a carico della coppia (quello per esplosione dolosa, truffa all’assicurazione, e lesioni – assolti dall’ipotesi di calunnia), l’altro, quello per la strage, prenderà il via a settembre.
ORE 16,15 – Giovanni Vincenti chiede scusa per il disastro di Quargnento.
ORE 15.30 – Il procuratore della Repubblica di Alessandria, Enrico Cieri, ha concluso la sua requisitoria e ha chiesto per ciascun imputato, Giovanni Vincenti e Antonella Patrucco, 18 anni di carcere, 12 anni con la riduzione del rito (il processo si svolge in abbreviato).
La parola ora passa alle parti civili. La sentenza è attesa in serata.
ORE 13.30 – Il processo contro Giovanni Vincenti e la moglie, Antonella Patrucco, è ripreso. In questo momento sta parlando l’accusa. Il procuratore capo Enrico Cieri dovrà ricostruire le ore precedenti le due deflagrazioni che distrussero la magione di Quargnento, e le prove raccolte in fase di indagine contro la coppia.
ORE 12 – Il processo è stato momentaneamente sospeso perché Giovanni Vincenti – a udienza iniziata da circa un’ora, durante l’intervento del procuratore capo di Alessandria, Enrico Cieri – si è alzato affermando che non era in grado di udire ciò che stava accadendo in aula. L’uomo da tempo soffre di una patologia uditiva, ora, però, bisognerà capire lo stato attuale di salute dell’imputato. Più tardi la decisione sul prosieguo dell’udienza.
ORE 10,40 – La difesa di giovanni Vincenti ha richiesto la perizia psichiatrica per il proprio assistito. In questo momento il gup Paolo Bargero è in camera di consiglio per assumere una decisione. Nel caso in cui venisse accolta la proposta il processo subirebbe uno stop. In caso contrario è possibile che la sentenza arrivi già in giornata. Quello in corso è il primo procedimento contro i coniugi Vincenti che dovranno anche rispondere, in un secondo momento, dell’omicidio dei tre vigili del fuoco.
ORE 10 – E’ iniziato in perfetto orario il processo davanti al Gup che dovrà giudicare i coniugi Vincenti su parte dei reati loro contestati dalla Procura dopo la tragedia di Quargnento. Giovanni Vincenti e la moglie Antonella Patrucco stanno affrontando in queste ore il rito abbreviato davanti al gup Paolo Bargero per i reati di esplosione dolosa di abitazione, lesioni aggravate, truffa all’assicurazione e calunnia al vicino di casa. L’11 settembre, invece, inizierà il processo davanti alla Corte d’Assise per omicidio volontario plurimo.
Il gip aveva respinto l’eccezione di illegittimità costituzionale che era stata sollevata dalla difesa. Tutte le parti civili erano state ammesse al processo, comprese Anmil (associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) e l’Associazione Vittime del Dovere.
Vincenti e la moglie (entrambi detenuti) sono arrivati a Palazzo di Giustizia in tempi diversi. In aula, a rappresentare l’accusa, il procuratore della Repubblica Enrico Cieri. La difesa di Vincenti è affidata agli avvocati Vittorio Spallasso, Lorenzo Repetti e Laura Mazzolini. La Patrucco è assistita dagli avvocati Caterina Brambilla e Federico Di Blasi. Presenti in aula i legali delle parti civili. L’avvocato Giulia Boccassi per i i familiari di Marco Triches; gli avvocati Tino Goglino e Giuseppe Cormaio assistono i familiari di Matteo Gastaldo; l’avvocato Anna Chiama per i Vigili del Fuoco rimasti feriti (Giuliano Dodero e Graziano Trombetta); gli avvocati Giuseppe Lanzavecchia e Davide Daghino per il comune di Quargnento e il vicino di casa dei Vincenti; l’avvocato Alberto De Sanctis per le assicurazioni Generali.
La tragedia nella notte tra il 4 e il 5 novembre 2019, quando una deflagrazione ha spezzato la vita ai Vigili del Fuoco Marco Triches, Antonino Candido e Matteo Gastaldo. Un’inchiesta lampo aveva portato all’identificazione dei presunti autori di
quel dramma.