Guido Rosso, il saggio ‘Terra (Terrae)’ a Palazzo Spinola
Il saggio è dedicato all’opera di quel grande letterario, poeta ed intellettuale che fu Cesare Pavese, che seppe esprimere tanto bene lo spirito italiano, i piccoli paesi
Guido Rosso, il saggio ‘Terra (Terrae)’ a Palazzo Spinola.
“Terra chiama Terra”, ultimo atto a Palazzo Spinola di Rocchetta Ligure, borgo antico e pregiato della Val Borbera. Cala il sipario sulla serie di eventi proposti nel corso dell’estate e inizio autunno, tutti coronati da successo, attenzione ed apprezzamento.
Il sipario, per quest’anno, cala sabato, 23 settembre con inizio alle 17, quando, nell’antico edificio sede del Comune, ci sarà la presentazione del saggio di Guido Rosso, ‘Terra (terrae)’, dedicato all’opera di quel grande letterario, poeta ed intellettuale che fu Cesare Pavese, che seppe esprimere tanto bene lo spirito italiano, i piccoli paesi.
Esemplare ed indimenticabile “Un paese vuol dire non essere soli”, datato 1960, dove si celebra proprio lo spirito diverso tra città e piccoli paesi e centri, con il silenzio che è “vostra virtù”.
Una pagina non solo di letteratura e di poesia ma persino di storia, usi, costumi, modi di vivere e qualità di vita.”Ci venni una volta quassù e quassù son rimasto a rifarmi le forze, a cercarmi i compagni, a trovarmi una terra, a trovarmi un paese. Un paese vuol dire non essere soli”, scrive Pavese e ci incanta.
‘Terra’ è edita da puntoacapo Editrice; mentre a moderare l’evento e dialogare con Rosso sarà Mauro Ferrari.
Arte, musica e poesia
Prosegue invece la mostra di arte, musica e poesia, inaugurata il 2 settembre scorso e che si concluderà il 7 ottobre con orario 10-12 e 16-19.
Gli artisti in mostra nel caso specifico sono Franca Cultrera, Pietro Casalini, Gianluca Trunzo.
La valle, con Rocchetta in particolare, è uno spettacolo di natura e bellezza unica, sempre uguale ma che mai stanca.
Ora, grazie a queste molteplici iniziative di arte e cultura, è diventata anche un’autentica fucina di eventi ad alto tasso di intellettualità e cultura.
Un motivo in più non solo per non abbandonare questi luoghi, ma addirittura per visitarli, viverci per periodi più o meno lunghi.