Novi, cremagliera o navetta per salire al parco Castello
NOVI LIGURE — Un ascensore a cremagliera o una navetta: sono le due ipotesi per risolvere il problema dell’accessibilità al…
NOVI LIGURE — Per il parco Castello di Novi Ligure c’è forse un problema ancora più urgente di quello dell’accessibilità, ed è quello della sicurezza. Il dibattito finora si è concentrato su ascensore sì, ascensore no. Durante l’ultima riunione della commissione Lavori pubblici però è emersa anche l’esigenza di capire come verrà gestito il parco e come verrà garantita la manutenzione e la sicurezza dell’area.
Secondo Marco Bertoli (FdI) una mano potrebbe arrivare dalle società sportive: «Se nel parco venisse realizzata una sorta di “cittadella dello sport” potremmo affidare gratuitamente la struttura alle associazioni sportive, che a loro volta garantirebbero la manutenzione e la sorveglianza dell’area».
Novi, cremagliera o navetta per salire al parco Castello
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Per Maria Rosa Porta (Forza Italia) tutta la zona del parco andrebbe recintata, per evitare che di notte diventi terra di nessuno. «Vedo male anche la tensostruttura per gli eventi, progettata sulla spianata del parco – ha detto – In città ad esempio è stata più volte vandalizzata la copertura del pattinodromo. E se rompono le vetrine in centro, figuriamoci lassù».
I problemi però sono di carattere burocratico. «Il bando del Pnrr richiedeva esplicitamente una zona dedicata agli spettacoli, eliminare la tensostruttura potrebbe escluderci dai finanziamenti. Pensiamo però di ridurla rispetto al progetto iniziale», ha detto il vicesindaco Simone Tedeschi.
Quanto alla recinzione, la Sovrintendenza ne richiede una tipologia particolare, molto onerosa: «Metterla tutto intorno al parco costerebbe qualcosa come 3,5 milioni di euro», ha affermato l’architetto Dario Grassi del Comune. Si possono invece chiudere con cancelli, illuminare e sorvegliare con telecamere i singoli varchi.
Paolo Coscia (M5s) ha proposto di sistemare la vecchia casa del custode e di darla in comodato gratuito a qualcuno che, in cambio, si occuperebbe del controllo dell’area. Anche questa soluzione però non sarebbe percorribile per motivi burocratici ed economici.
Secondo Luca Patelli (Pd) «se nel parco vengono svolte attività e i cittadini lo frequentano, il controllo sociale farà da deterrente nei confronti dei vandali». Per Alessandra Di Bella (Verdi e Sinistra), il centrodestra disegna una Novi preda della criminalità che nella realtà dei fatti non esisterebbe.